Vendite all'estero in calo, il settore del vino italiano si preoccupa

Dopo anni di crescita costante, le esportazioni del vino italiano hanno vissuto un 2023 in calo. Diversi fattori di criticità hanno inciso sulle vendite di uno dei prodotti italiani di maggiore eccellenza. Parliamo di un capitale economico, sociale e culturale del valore di 30 miliardi di euro.

I dati sulle vendite

vino exportSicuramente il vino tricolore sta vivendo un momento difficile di transizione (la Francia dopo 9 anni ci ha superato in vetta alla produzione mondiale). Rispetto al 2022, le vendite di vino italiano all'estero hanno avuto una riduzione dello 0,8%. Sembra un'inezia ma in realtà è un dato che sta suonare un campanello d'allarme, visto la forte tendenza che aveva accompagnato negli ultimi anni questo settore e tenuto anche conto della forte concorrenza straniera.

 

Il dato è comunque disomogeneo a seconda delle categorie di vino. I frizzanti e gli spumanti sono riusciti a rimanere su una traiettoria di crescita, rispettivamente al 7,5% e 3,3%. I vini fermi invece perdono oltre il 3%. Cali meno sostanziosi li hanno accusati i vini DOP e gl IGP, quelli comuni e varietali.

Disomogeneità territoriali

Anche in relazione al mercato di sbocco, le vendite all'estero evidenziano più ombre che luci. Soltanto in Europa si riscontra un tasso di crescita ancora positivo al 3,6%. I cali più robusti riguardano l'Australia al 12% e l'Africa con il 9,7%, ma preoccupa soprattutto l'intero continente americano che segna -6%.

I fattori di criticità

Il settore del vino ha imboccato di recente un sentiero molto stretto, perché viene schiacciato da diversi fattori di criticità che minano la competitività delle imprese.

 

Ad esempio, la crescita dell'inflazione che spinge al ribasso i consumi delle famiglie, e quindi anche i consumi di vino. Incide anche l'aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, perché comporta oneri di finanziamento assai elevati. A questi fattori si aggiungono i rincari delle materie prime. Fra il 2020 e il 2023, ad esempio, gli imballaggi di legno per il settore del vino sono lievitati del 28,2%, il sughero del 14,8%, gli imballaggi di carta del 31,7%. Tre la crisi della logistica mondiale ha nelle catene di fornitura, spingendo a rialzo i prezzi di molti prodotti.

Mercato azionario europeo fiacco in attesa della riunione della BCE

Mentre al di là dell'oceano il mercato azionario statunitense vive una giornata nervosa a causa dell'inflazione superiore alle aspettative, in Europa i listini azionari chiudono con movimenti ridotti perché si aspettano novità dalla BCE. La Banca Centrale domani si riunirà il meeting, ed anche se è scontato che lascerà i tassi di interesse invariati, c'è ottimismo sulla possibilità che i primi tagli dei tassi cominciano a giugno.

Il bilancio del mercato azionario

mercato azionarioAlla fine della seduta il mercato azionario di Milano ha chiuso con un guadagno dello 0,27 sull'indice principale FTSE MIB. Sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share procede a piccoli passi, avanzando a 36.222 punti.


Nel resto d'Europa si distingue soprattutto il listino di Amsterdam, che guadagna lo 0,64%, grazie ai risultati del produttore taiwanese di chip Tsmc. Guadagni marginali per il Dax di Francoforte e la borsa di Londra, Mentre chiudono in territorio negativo Parigi e soprattutto Madrid (-0,38%).

I numeri di Milano

Sul mercato azionario milanese gli investitori hanno scambiato un controvalore di titoli pari a 2,86 miliardi di euro. I volumi di titoli scambiati invece sono stati 0,79 miliardi di azioni.

 

Per quanto riguarda i singoli titoli, a brillare sul mercato azionario Lombardo sono state soprattutto le banche. Il titolo migliore del giorno è stato Banca MPS, che è cresciuto del 4,8% grazie ai rumors riguardi un possibile arrivo di un partner. Bene anche Banca Popolare di Sondrio, +3,44% e Banco BPM, +2,37%.
Chi invece chiude sottotono è stata Amplifon, che alla fine della giornata ha accusato una perdita del 4%, con il TRIX Triple Exponential Average che evidenzia debolezza. Male anche Italgas, -2,81% e DiaSorin, -2,23%.

Gli altri mercati

Sul fronte valutario è stata la grande giornata del dollaro statunitense, come si può vedere sui broker opzioni binarie Italia. Il dato sull'inflazione più alta del previsto ha infatti spostato a settembre il possibile primo taglio dei tassi di interesse da parte della FED. Il Dollar Index si affaccia così di nuovo oltre quota 105, come non succedeva da novembre scorso. Si muove sotto la parità il prezzo dell'oro mentre il petrolio guadagna leggermente terreno.

Investimenti, gli italiani confermano la loro prudenza

Siamo un popolo tendenzialmente portato al risparmio per ragioni di cautela. Ma anche quando decidiamo di fare degli investimenti, cerchiamo di esporci al minor rischio possibile. Lo conferma l'ampia quota di risparmio che è allocata negli asset assicurativi.

Gli italiani e gli investimenti

investimentiLe stime della Banca d'Italia confermano la forte tendenza italiana di essere assai cauti quando si tratta di impiegare i propri risparmi. Nella grande torta del risparmio gestito infatti, oltre 1500 miliardi di euro sono finiti nel settore assicurativo, che rappresentano senza dubbio la quota più grossa.


Circa la metà riguarda le riserve di Vita, ossia le somme che le compagnie hanno in gestione in attesa di lasciarle a favore poi della propria clientela. Si tratta di una cifra molto più alta rispetto ai fondi comuni, che sono fermi a 664 miliardi.

Il calderone del mercato Vita

Quello delle riserve Vita è un ventaglio di impieghi molto ampio, che si suddivide in ben 6 rami assicurativi. In alcuni casi però la componente Vita è praticamente scomparsa, come nel caso delle assicurazioni di nuzialità e natalità, che sono un residuo normativo preistorico del mercato assicurativo. Anche gli investimenti nel ramo IV, che riguarda le assicurazioni di malattia a lungo termine sono confluiti appena 221 milioni nel 2022. Assai rinsecchito è anche il ramo delle operazioni di capitalizzazione e anche quello della gestione dei fondi pensione.

 

Il grosso degli impieghi invece confluisce nel ramo delle assicurazioni sulla vita e in quello delle polizze unit ed Index Linked, che sono connessi con fondi di investimento o indici.

Il risultato promesso

Ma come fanno queste forme di investimento a promettere un risultato ai clienti? In linea di massima gli asset investiti nelle gestioni sono sempre calcolati al costo storico, e fin quando non vengono venduti non emergono ne' plusvalenze ne' minusvalenze. In questo modo i gestori riducono il rischio di volatilità e possono esibire i risultati abbastanza costanti nel tempo.


Quando i mercati viaggiano forte, il gestore disinveste poco per evitare di bruciare tutti le plusvalenze maturate e non ancora concretizzate. Quando le cose invece vanno male si comporta al contrario Per assicurare i sottoscrittori o un risultato comunque positivo.

Prezzo dell'oro ancora in rally e raggiunge un nuovo record

Ormai siamo sempre più vicini alla soglia dei 2300 dollari per oncia. Il prezzo dell'oro infatti continua a macinare record su record, alternandoli a momenti in cui la quotazione apparentemente ritraccia all'indietro.

Le ultime sul prezzo dell'oro

prezzo dell'oroNegli ultimi giorni il metallo prezioso ha ulteriormente ritoccato il proprio bilancio positivo dall'inizio dell'anno, portandolo sul 10% circa. L'accelerazione del prezzo dell'oro si è verificata soprattutto nell'ultimo mese, quando si è fatta più forte la probabilità di politiche più accomodanti da parte delle banche centrali a cominciare dalla Fed.


Il prezzo dell'oro è così schizzato oltre i 2.280 dollari per oncia, ritoccando ulteriormente il record storico. Questo ha attirato anche chi adotta delle strategie a breve termine.

I driver del prezzo

La corsa del Gold metal è alimentata - come detto - soprattutto dalle aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Questa convinzione si è fatta più forte dopo i recenti dati sul PCE index e sul PMI manifatturiero, che confermano il buono stato di salute dell'economia USA.


La banca centrale americana potrebbe tagliare il costo del denaro già nel mese di giugno, o al più tardi dopo l'estate. Il mercato in ogni caso il mercato si aspetta tre tagli al costo del denaro entro fine anno, per un totale di 75 punti base.

 

Annotazione: l'andamento del prezzo dell'oro può essere negoziato anche tramite le opzioni vanilla put e call.

La situazione geopolitica, la Cina e gli acquisti delle banche

Ci sono anche altri fattori che stanno contribuendo ai rialzi del prezzo dell'oro. Anzitutto le tensioni geopolitiche in corso, che alimentano la domanda di beni rifugio da parte degli investitori.


Inoltre la domanda di oro da parte della Cina, anche se viene influenzata dalla recente rincaro dei prezzi, si mantiene comunque robusta e così dovrebbe rimanere per tutto il 2024. Non vanno poi dimenticati i forti acquisti di metallo prezioso da parte delle banche centrali. Si tratta di una tendenza che sta andando avanti da diverso tempo e dovrebbe continuare ancora in futuro.

Prezzi delle case ancora in crescita: nell'ultimo anno rialzo medio del 2%

Nonostante l'aumento dei tassi di interesse abbia ridoto le richieste di mutuo, e di conseguenza le compravendite immobiliari, i prezzi delle case in Italia stanno crescendo. Lo mette in evidenza un'indagine dell'ufficio studi del portale Idealista.

I dati sui prezzi

prezzi delle caseNell'ultimo trimestre la variazione dei prezzi delle abitazioni è stata dello 0,6% in più rispetto al periodo precedente. Questo ha spinto i prezzi medi delle abitazioni italiane a 1850 euro al metro quadrato. Calcolato rispetto ai valori di un anno fa, l'incremento è pari al 2%.

 

Come detto, si tratta di una variazione che per certi versi potrebbe stupire, dal momento che la crescita del costo dei mutui ha scoraggiato notevolmente le operazioni di comrpavendita immobiliare. Infatti nell'ultimo anno le operazioni di acquisto di immobili residenziali sono diminuite del 9,7%.
E allora perché i prezzi delle case salgono (sia pure meno di quanto cresca l'inflazione)?

La ragione dell'incremento

La spiegazione dell'aumento dei prezzi delle case probabilmente risiede nella limitatezza dell'offerta. Le case esitenti non bastano per tutti quelli che le vorrebbero. Questo squilibrio tra case disponibili sul mercato e domanda ha finito per compensare i fattori ribassisti dei prezzi, a cominciare - appunto - dai tassi di interesse più alti.

Forse può interessare: quali passi seguire per acquistare una casa?

I dati a livello territoriale

Come sempre accade, il quadro non è geograficamente omogeneo. I prezzi sono cresciuti in 67 dei 106 mercati territoriali incui è diviso il Paese.


Tra i centro di maggiori dimensioni, un aumento robusto è stato registrato a Napoli (2,6%), mentre sono cresciuti di meno quelli di Torino (0,7%) e Roma (0,1%). E' rimasto sostanzialmente stabile il mercato a Milano, che però resta in cima alla classifica dei prezzi (4.988 euro/m2) davanti a Bolzano (4.477 euro/m2), Venezia (4.466 euro/m2) e Firenze (4.006 euro/m2).

 

Tra le zone dove i prezzi sono andati in ribasso troviamo Cuneo (-7,8 %), Oristano (-5,7%) e Macerata (-5,1%). Da questo trimestre Caltanissetta (732 euro/m2) diventa la città più economica dove acquistare casa.