Greggio, il giacimento di Kashagan fa tremare l'Opec

Non bastassero i problemi che già affliggono il settore petrolifero, adesso se ne aggiunge anche un altro a turbare i desideri del OPEC. Dopo la falsa partenza del 2013, il giacimento di Kashagan ha finalmente riavviato la produzione. Parliamo di uno di quelli più grandi nella storia dell’industria petrolifera. Il solo primo carico di greggio è stato di circa 200mila barili.

 

Intanto, sul mercato il prezzo del petrolio ha chiuso ieri in leggero ribasso, per via soprattutto dell'apprezzamento del dollaro. Il future sul WTI con scadenza novembre ha perso al NYMEX lo 0,2% a 50,35 dollari al barile. Il future sul Brent con scadenza dicembre è sceso all’ICE dello 0,2% a 51,95 dollari al barile (dati piattaforma eToro, opinioni e bonus sono qui).

Comunque, il WTI si è apprezzato in settimana dell’1,1%. Si è trattato del quarto rialzo settimanale consecutivo. Il future sul Brent è salito in settimana di solo lo 0,1%.

Kashagan cambierà il mercato del greggio

E' chiaro però che se finora il rally del petrolio è stato giustificato dalla prospettiva di un contingentamento della produzione, la messa in funzione di Kashagan rischia di scombussolare tutti i piani.

 

Dopo i tanti test effettuati dai tecnici negli ultimi giorni, gli impianti sono stati messi in funzione. Tre anni fa una falla in una conduttura aveva interrotto la produzione dopo neppure 14 giorni dall'avvio. Dopo la sostituzione integrale di quasi 200 km di tubi (e 4 miliardi di dollari di costi), il consorzio che sviluppa il giacimento (Eni, ExxonMobil, Shell e Total, KazMunayGas, Cnpc e Inpex) hanno dato il via alla ripartenza.

 

Kashagan è costato oltre 50 miliardi di dollari (45,5 miliardi di euro, in base al cambio dollaro euro odierno), molto più del previsto. Adesso però il supergiacimento del Mar Caspio comincia a ripagare qugli investimenti delle compagnie petrolifere coinvolte.

 

La previsione è che entro la fine del prossimo anno si giunga a 370mila barili al giorno, ovvero quasi il doppio dell’intero output del Gabon, da poco rientrato nell’Opec.

E proprio l'Opec adesso trema. Il problema di superare il surplus di produzione verrà aggravato da questo nuovo "inconveniente", che rischia di modificare gli equilibri sul mercato. Proprio la messa in funzione di Kashagan costringerà a rivedere in aumento le stime sulla produzione non Opec.