Yen penalizzato dai dati macro in arrivo dal Giappone. Inflazione ancora flop

L'inflazione rimane l'incubo del Giappone, anche se la produzione industriale migliora e il tasso di disoccupazione resta buono. Ecco la sintesi dei dati macro che nella notte sono giunti dal Giappone. Si tratta di report che dipingono un quadro in chiaroscuro. Prima di vederli, sottolineiamo che lo yen questa notte è andato a marcia indietro (è interessante seguire il grafico Usd-Jpy con la strategia con candele heikin ashi), salvo poi rimettersi in marcia ad inizio della sessione europea sui mercati.

I dati macro del Giappone e lo Yen

giappone yenLa spesa delle famiglie continua ad essere blanda. Infatti a febbraio c'è stata una riduzione del 3,4% in termini nominali e del 3,8% in termini reali, secondo quanto comunicato dall'Ufficio statistico nazionale. Male anche il dato sui redditi: quelli delle famiglie operaie sono saliti dell'1,1% in termini nominali e dello 0,7% in termini reali a 484.038 yen, evidenziando quindi una crescita molto modesta.

 

Il dato positivo riguarda l'attività industriale, che nel mese di febbraio è cresciuta - secondo la stima preliminare del METI - del 2% a livello mensile, dopo il -0,8% registrato nel mese di gennaio e rispetto all'1,2% che era stato previsto dagli economisti. Su base annua invece la produzione segnala un incremento del 4,8%.

 

Dati positivi giungono pure dal mercato del lavoro. Diminuisce ancora infatti la disoccupazione, il cui tasso di misurazione è sceso al 2,8% rispetto alla precedente lettura che era 3%. Il dato è migliore anche delle stime degli analisti, i quali prevedevano una variazione nulla. A livello numerico i disoccupati sono a quota 1,88 milioni, ovvero 250 mila unità in meno rispetto allo scorso anno.

 

Ma il dato che maggiormente era all'attenzione dei mercati finanziari era quello riguardante l'inflazione. La mancata crescita dei prezzi è la vera battaglia che sta combattendo la banca centrale giapponese, come esplicitamente dichiarato dai suoi membri nelle minute relative al meeting BoJ di un paio di settimane fa. I dati sull'inflazione sono ancora negativi. Secondo l'Ufficio nazionale di statistica, l'indice dei prezzi al consumo rimane su base annua molto lontano dal target del 2%, fermandosi appena allo 0,3% (L'indice "core" è scivolato dello 0,4% su anno e dello 0,2% su mese).

 

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Questo significa che dal punto di vista della politica monetaria non c'è modo di aspettarsi un cambio a breve. Del resto proprio il governatore Kuroda di recente ha confermato il piano di quantitative easing, e nessuna intenzione di aumentare il tasso di interesse a fine aprile.