Dollaro, altra settimana flop. L'euro è sempre più forte

La marcia a ritroso del dollaro continua. Il biglietto verde sta perdendo moltissimo terreno nei confronti dell'euro, e il costante flusso di vendita per il biglietto verde prosegue. Di sicuro è vero che l'euro sta sovraperformando, ed è arduo immaginare che prima o poi non ci sarà un rallentamento. Ma è altrettanto vero che la speculazione valutaria sta battendo dove ha trovato il nervo scoperto. E di sicuro sul cross euro-dollaro in questo momento c'è una attività speculativa molto intensa.

Dove andrà il cross euro dollaro

dollaro euroAzzardando una previsione si può ipotizzare che l'euro-dollaro possa spingersi in avanti verso 1,185/1,19. Del resto molti dei migliori segnali di trading forex sicuri vanno proprio in questa direzione. Chiaramente siamo in una fase nella quale bisogna assecondare il mercato, o al limite rimanerne fuori se non si è convinti e si pensa che la quotazione dell'euro sia esagerata.

 

Il cross euro-dollaro sta facendo sicuramente dei numeri da capogiro. Dal momento in cui la coppia ha infranto la resistenza posta a quota 1,15 non ha praticamente mai fatto pause. Questo significa anche che ci sono moltissimi operatori che sono pronti a catturare la possibile inversione di questa tendenza così violenta. Al momento comunque l'ipotesi più considerata dagli investitori è quella di una prosecuzione del rally fino al target in area 1,2. Occhio anche alle Bande di Bollinger strategia.

La debolezza del dollaro

Va sottolineato un aspetto importante.  L'euro sta salendo non solo per forza propria, ma più che altro per la debolezza del suo alter ego nel cambio: il dollaro. Il biglietto verde sta vivendo una delle peggiori stagioni degli ultimi decenni. Basta solo considerare che dall'inizio del 2017 il dollar index - ovvero l'indicatore che confronta l’andamento del dollaro rispetto ad altre 6 valute più importanti del forex - ha perso il 13% ed è scivolato sui livelli di maggio 2016.

 

Il motivo è duplice: le riforme promesse dal presidente Donald Trump in campagna elettorale (aumento degli investimenti pubblici, tagli fiscali “fenomenali” alle imprese e misure protezionistiche) non sono state attuate. Inoltre il mercato inizia a scontare il fatto che la Fed debba rivedere al ribasso il piano di normalizzazione dei tassi. Stando ai future sui Fed Funds, le probabilità di un altro rialzo del costo del denaro entro fine anno sono scese al 44% dal 52%.