Dollaro, trader in ansia per le minute della FED

Sono calate in modo deciso le possibilità che la Federal Reserve possa procedere ad un nuovo rialzo dei tassi entro fine anno. Negli ultimi giorni i dati macro sono stati tutt'altro che esaltanti e ciò penalizza le mosse della FED. Prima ci sono stati i dati sull'IPP e le richieste di sussidi di disoccupazione, che hanno fallito le stime degli analisti. Poi è toccato anche all'inflazione. Anche in questo caso si è rimasti sotto le aspettative, visto che secondo il Dipartimento del Lavoro i prezzi al consumo sono saliti all'1,7%, ma al di sotto delle previsioni degli analisti (1,8). E dire che settimana precedente i dati sulle buste paga dei settori non agricoli avevano nuovamente riacceso le speranze di un intervento restrittivo da parte dell'istituto centrale americano.

 

Troppo poco perché si possa pensare ad un rialzo dei tassi in occasione dei prossimi incontri del FOMC. E comunque molto difficile che possa accadere prima di dicembre. I tori del dollaro non a caso hanno perso molto del loro ottimismo. Come abbiamo visto sulla www etoro com webtrader 2.0 la quotazione del biglietto verde dopo questi dati è scivolata ancora. Il cross EurUsd è tornato oltre quota 1,18, guadagnando più di mezzo punto percentuale. Per ben due volte la scorsa settimana abbiamo visto la coppia forex spingersi al di sotto di 1,17 e in entrambi  i casi il mercato è stata rispedita indietro sopra 1,17 con un movimento deciso.

I due driver della settimana per il dollaro

A complicare le cose ci sono poi le tensioni sul fronte internazionale. USA e Corea stanno facendo pericolose scintille, e questo chiaramente turba i mercati. E il dollaro è pienamente coinvolti nella vicenda nonché il primo a subirne le ripercussioni. Nel frattempo la corsa agli asset rifugio continua, con l’oro che ha raggiunto un massimo di due mesi (suggeriamo di sfruttare i segnali belkhayate centro di gravità) e che potrebbe ulteriormente correre proprio sulla base delle prossime mosse della Federal Reserve.

 

Nell'orizzonte prossimo ci sono due incognite. Da un lato le evoluzioni delle tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord, dall'altra la pubblicazione delle minute dell'ultimo vertice del Fomc. Queste ultime sano importanti per capire fino a che punto Janet Yellen vorrà sbilanciarsi riguardo al costo del denaro. Vorrà rischiare spingendo sull'acceleratore oppure no? La settimana di Ferragosto, pur tradizionalmente caratterizzata da scambi ridotti, sarà catalizzata da questo appuntamento.