Oro, scatta la corsa al rifugio sui mercati finanziari

Le tensioni internazionali e le difficoltà del dollaro spingono l'oro, che ha toccato in questo avvio di settimana i massimi del 2017. Il metallo prezioso ha infatti superato quota 1300 dollari l'oncia, superando questa quota psicologicamente molto importante per la prima volta nel 2017. L'oro oltre quota 1300 non si vedeva infatti dallo scorso mese di novembre, ovvero da quando le elezioni americane scombussolarono per molti giorni i mercati finanziari.

 

oroQuesto balzo dell'oro è dovuto essenzialmente a due fattori. Anzitutto dalle tensioni che sono tornate a farsi forti sul fonte coreano. I mercati sono cauti e con gli occhi puntati al regime di Kim Jong-Un. Il lancio di un missile balistico che ha attraversato i cieli del Giappone ha fatto salire il livello della tensione alle stelle. Il premier giapponese Abe ha denunciato l'evento come una “minaccia grave e senza precedenti”. Come succede in questi casi, i timori degli investitori sulle conseguenze delle tensioni geopolitiche in Asia hanno fatto scattare la corsa al bene rifugio. L'oncia d'oro è salita fino a 1.331 dollari.

Il peso del dollaro sul valore dell'oro

Ma non si pensi che questo sprint sia solo frutto delle vicende coreane. Un peso enorme infatti lo sta avendo anche la situazione del dollaro. Chi conosce bene le correlazioni forex strategia sa quanto conti la situazione del biglietto verde per le quotazioni dell'oro. Non è un caso che il guadagno del metallo giallo sia stato in buona parte accumulato ancora prima che ci fosse il lancio del missile dalla Corea. Questo vuol dire che già qualcosa bolliva in pentola.

 

Il pensiero va ovviamente al contesto politico e monetario che stiamo vedendo negli Stati Uniti. Del resto basta guardare la piattaforma di uno dei migliori broker forex recensioni per rendersi conto della situazione di debolezza che affligge il biglietto verde. Sono sempre crescenti le preoccupazioni riguardo alla capacità di Donald Trump di stimolare l'economia. Al tempo stesso sono sempre di più i dubbi riguardo le prossime mosse della Federal Reserve. L'istituto centrale americano aveva preannunciato 3 o 4 rialzi del costo del denaro per il 2017. Ma se è certo che il quarto non ci sarà, sono sempre maggiori i dubbi sul fatto se ci sarà anche il terzo.