Petrolio in rialzo, i trader puntano sull'oro nero

petrolioIl mercato del petrolio vive una schiarita e piazza un rialzo sui mercati internazionali. Il future sul Brent torna sopra la quota di 54,02 dollari al barile, mentre il derivato sul WTI scambia a 49,17 dollari. La spinta alle quotazioni è arrivata dal ministro del Petrolio del Kuwait Essam al-Marzouk, secondo il quale potrebbe avvenire un riequilibrio del mercato entro la fine dell'anno grazie al piano di tagli pattuito dall'Opec e dalla Russia. Ricordiamo che proprio questo piano verrà ridiscusso alla fine di novembre, per decidere se estenderlo oltre marzo del 2018. Attualmente il piano prevede un taglio di 1,8 milioni di barili.

 

Va però ricordato che una spinta alla quotazione negli ultimi giorni è arrivata da fattori climatici, dal momento che gli effetti devastanti dell'Uragano Harvey hanno coinvolto anche gli impianti produttivi degli Stati Uniti. Ha infatti provocato una riduzione di oltre il 20% della produzione di greggio nel Golfo del Messico. In questo senso saranno molto interessanti i dati API sulla sulla variazione settimanale delle scorte di petrolio USA. E in più adesso c'è anche l’uragano Irma, di categoria cinque, che potrebbe creare altri danni.

Le prospettive del petrolio

Nel frattempo però il mercato va. Gli analisti dei migliori broker online affidabili sono convinti che potrebbe essere un buon momento per investire sull'oro nero. Questo proprio in previsione di una possibile estensione degli accordi Opec e in vista del probabile rallentamento della costruzione e attivazione di nuove piattaforme di greggio (già negli ultimi mesi qualche segnale in tal senso è arrivato).

 

Il quadro comunque rimane per molti versi incerto. Pensare che il cronico problema dell'eccesso di offerta si sia risolto è da inguaribili ottimisti. Per molto tempo abbiamo suggerito di limitarsi a fare trading virtuale sul petrolio, o al limite sfruttare i bonus 25 euro trading che molti operatori propongono. Per i prossimi mesi la situazione potrebbe rimanere stabile, ma tra novembre e la primavera del 2018, ovvero tra i negoziati sull'estensione dei tagli e la fine del prolungamento, potrebbe esserci una svolta in senso rialzista o ribassista.