Inflazione UE, la colpa è dei salari troppo bassi

Gli ultimi dati macro della settimana evidenziano che l'inflazione nell'Eurozona continua a faticare parecchio. L’obiettivo della Banca centrale europea è fissato al 2%, ma siamo ancora distanti e la stima preliminare di settembre indica un valore di 1,5%, come ad agosto e meno di quello che auspicavano gli analisti. In calo anche il dato "core", che viene depurato delle componenti maggiormente volatili come cibo ed energia. Chiaramente questo ha finito per penalizzare anche l'euro, che va in discesa nel Forex (qui c'è la classifica migliori piattaforme trading online autorizzati).

L'incidenza dei salari sull'inflazione UE

inflazione ueMa come mai non si riesce a mettere l'acceleratore all'inflazione? Secondo Bce e Fondo monetario internazionale, occorrerebbe una spinta soprattutto da parte dei salari. Se questi aumentassero, allora potrebbe esserci una risalita duratura dell'inflazione di fondo. Se è vero che da noi sono stati creati 6 milioni di nuovi posti di lavoro dopo la crisi del 2008, i salari non risalgono. Il punto è che quando le banche centrali provano ad alzare la voce (lo fece la potentissima Bundesbank), gli attori delle trattative salariali cominciano ad andare in fermento.

 

A deprimere i salari è anche l'alto livello di disoccupazione.Gli economisti della Bce hanno stimato che se quello ufficiale è al 9%, in realtà va considerata la larga quota di quelli che sono scoraggiati dal cercare lavoro e anche dei sotto-occupati. La capacità di lavoro inutilizzata che è tanta, finisce per spingere al ribasso i salari. La speranza è che la ripresa, oggi sicuramente più robusta, faccia da spinta sui salari e di conseguenza anche l'inflazione. Qualche segnale c’è, ma è poco.

 

Nel frattempo, finché i prezzi al consumo non riprenderanno a marciare come si deve, sarà impossibile allentare gli stimoli all'economia, e questo si rifletterà sul mercato valutario dove l'euro oggi è in lieve risalita (visto su Plus500 è affidabile e sicuro). La valuta unica è tornata oltre quota 1,18 contro il dollaro e guadagna un po' di terreno anche contro sterlina e yen.