Dollaro, settimana positiva ma restano dei dubbi

Il biglietto verde ha rialzato la testa, e negli ultimi giorni s'è rimesso in marcia. Il dollaro viene spinto al rialzo dall'aumento di tutta la curva dei rendimenti USA, ma anche dalle prospettive riguardo la riforma fiscale promessa da Trump. Stavolta sembra che il presidente possa riuscire a portare a termine il percorso e raggiungere il traguardo. Far approvare uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale sarebbe un grosso evento. Il primo passo è stato compiuto al Senato, ma il traguardo ancora non è vicinissimo.

I driver del dollaro

dollaroL'ottimismo per la riforma fiscale di Trump ha tenuto vivo il dollaro. Sui migliori broker CFD (cosa sono e come funzionano lo vedi qui) abbiamo visto il greenback andare deciso verso l'alto. Tuttavia qualche dubbio sulla sua tenuta continua a rimanere. Permangono infatti molte incertezze. Ad esempio riguardo alla questione dei tassi. Anche se ci sono forti probabilità che la Fed a dicembre alzerà i tassi, i trader già cominciano a prezzare il futuro atteggiamento della Federal Reserve.

 

Si specula in particolare sul fatto che nel corso del 2018 il percorso di ritocco dei tassi sarà meno aggressivo del previsto inizialmente. Inoltre c'è da considerare che a febbraio verrà cambiato il numero uno dell'istituto centrale, e il nuovo chairman potrebbe influire in modo significativo sulla politica monetaria futura della Fed. E poi non va dimenticato il futuro impatto che avranno gli sforzi di Trump per attuare le promesse fatte durante la campagna elettorale (finora c'è stata molta difficoltà nel porle in atto).

 

Insomma, se uno si sta chiedendo come fare trading sicuro Forex, in questo momento sarebbe meglio evitare il dollaro almeno per quel che riguarda il medio-lungo termine. Nel frattempo - dicevamo- la marcia questa settimana è andata benone. Il dollaro USA si è apprezzato in modo generalizzato nei confronti di diverse valute del paniere principale. Il biglietto verde ha spinto il cross eur-usd sotto quota 1,18, ma ha preso anche terreno sulla sterlina britannica, contro l’aussie (AUD) e contro il dollaro kiwi (NZD).