Deflazione incubo del Giappone. La BoJ conferma i tassi al -0,1%

Il Giappone non riesce a venire fuori dalla spirale deflazionistica nella quale si è infilato da tempo, e così la Banca centrale continua ad adottare politiche ultra-espansive. L'ultimo atto si è consumato la scorsa notte, quando la Bank of Japan (BoJ) ha deciso di mantenere il tasso di interesse invariato al livello negativo (-0,10%). La decisione è stata assunta con il voto favorevole di 8 membri, mentre uno solo era contrario. Inoltre l'istituto centrale nipponico ha altresì deciso di mantenere immutato il piano di acquisto bond governativi a 10 anni, che è finalizzato a comprimere il loro tasso attorno allo zero. Si andrà avanti ad un ritmo di 80 trilioni di yen l'anno.

 

deflazione bojDopo la decisione di politica monetaria della Bank of Japan, lo yen giapponese non ha accusato grosse ripercussioni sul mercato valutario. Gli investitori infatti sono concentrati sulle notizie in arrivo anche dalla Bank of England e dalla FED, attese anche loro alle decisioni di politica monetaria. Lo Yen è sostanzialmente stabile contro il dollaro (la coppia Usd-Jpy scambia a 113,25) e anche contro l'euro (interessante osservare la strategia Commodity channel index CCI).

Il problema della deflazione

Il grosso problema che frena il Giappone resta sempre l'andamento dell'inflazione, che spesso evolve in deflazione. Il target fissato dalla BoJ è al 2%, ma siamo ancora lontanissimi dall'obiettivo visto che l'ultimo dato dell'Ufficio nazionale di statistica dice che l'inflazione è ferma allo 0,7%. Peraltro oggi l'istituto giapponese ha dovuto tagliare le stime sull'inflazione, portandole allo 0,8% sull'anno fiscale a marzo 2018, contro il +1,1% indicato in precedenza.

 

Questo di fatto rende improbabile che possa cambiare l'approccio di politica monetaria nel prossimo futuro. Cosa della quale i trader tengono conto (dopo aver visionato la classifica migliori piattaforme di trading online). Non sembra infatti possibile al momento procedere a una svolta in questo senso, dal momento che un rialzo dei tassi avrebbe solo l'effetto di deprimere ulteriormente la dinamica dei prezzi.