Dollaro, chiusura in crescendo grazie ai NFP

La settimana sui mercati valutari si è chiusa molto bene per il dollaro, che ha beneficiato della spinta avuta dagli ottimi dati sui Non Farm Payrolls, migliori delle aspettative. Ad eccezione della sterlina - a sua volta trainata dai dati positivi sulla produzione - tutte le altre valute principali hanno dovuto cedere il passo alla valuta americana.

I NFP mettono le ali al dollaro

dollaroLe buste paga non agricole hanno mostrato una crescita sana di 223.000 a maggio, molto meglio del dato atteso dagli economisti che si fermava a 189.000. Il tasso di disoccupazione inoltre è sceso inaspettatamente di 0,1 punti percentuali portandosi al 3,8%. Bene anche il dato sui salari medi orari, che sono saliti dello 0,3%, superando anche le aspettative. Questo dati in special modo è ritenuto significativo per le pressioni inflazionistiche. A parte questi dati rilevanti, anche altri report macro pubblicati negli Stati Uniti sono state buoni e hanno superato le previsioni.

 

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Le mosse attese dalla FED

Questi report hanno oscurato la minaccia delle guerre commerciali, almeno per ora. La crescita del mercato del lavoro ha alimentato le aspettative circa il proseguimento della stretta monetaria da parte della Federal Reserve. Si ritiene che adesso le probabilità che a giugno l'istituto centrale possa alzare i tassi sono salite al 91%. Che ciò possa avvenire a settembre è salito al 66%, mentre scendono le prospettive che il prossimo rialzo avvenga solo a dicembre (35%).

 

L'EUR/USD dopo un avvio in salita (sulla scia dell'accordo per il nuovo Governo Italiano) poi ha evidenziato un piercing line pattern forex sul grafico di breve periodo e quindi una successiva inversione ribassista. La coppia è scesa verso 1.1660. Il cambio USD / JPY è salito da 108,80 a 109,56. L'unica valuta che ha guadagnato terreno sul dollaro è stata la sterlina. La coppia GBP / USD è balzata da 1.3293 a 1.3348, rimbalzando dal minimo giornaliero di 1.3254.