Bank of Canada molto dovish, i mercati puniscono il loonie

Dopo una doppia mossa restrittiva a luglio e ottobre (+25 unti base), la Bank of Canada mercoledì sera ha deciso di lasciare i tassi invariati all'1,75%. L'istituto centrale di Ottawa (che nel 2018 ha complessivamente fatto tre ritocchi all'insù) si è dunque concesso una pausa nel programma di normalizzazione. Pausa che potrebbe essere più duratura di quanto ci si attendeva.

L'atteggiamento dovish della Bank of Canada

bank of canadaI mercati infatti sono stati sorpresi da una dichiarazione abbastanza dovish dell'istituto centrale, che nel mese precedente aveva parlato di prospettive economiche "solide", mentre ieri ha detto che potrebbero essere "significativamente più deboli" di quanto preventivato. Un forte calo dei prezzi del petrolio e un rapporto sul PIL del 3 ° trimestre molto debole hanno intaccato le prospettive a partire dal 2019. Rimane inoltre una grossa incognita riguardo alla politica commerciale, perché se è vero che sono arrivati segnali di distensione, l'arresto del direttore finanziario di Huawei (avvenuto proprio in Canada) potrebbe esacerbare di nuovo i toni tra USA e Cina.

 

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Nonostante questo la Bank of Canada ha dichiarato che il costo del denaro debba ancora salire su un "range neutro" (stimato tra il 2,50% e il 3,50%) se si vuole stare al passo con l'inflazione. La BoC si ritiene possa operare altri due aumenti dei tassi l'anno prossimo, il che lascerebbe la politica monetaria leggermente accomodante.

 

Il dollaro canadese

 

Dopo la decisione della Banca canadese, il dollaro CAD ha perso decisamente quota contro il "collega" americano. La valuta è stata scambiata al livello più basso da settembre contro la maggior parte dei suoi principali rivali (occhio se usate strategie parabolic sar forex), mentre contro il dollaro USA il loonie ha toccato i minimi non visti da giugno 2017. L'USD / CAD è salito da 1,3261 a 1,3379, raggiungendo il massimo di 1,33399 intraday. L'EUR / CAD è salito da 1,5039 a 1,5176. Il CAD / JPY è sceso da 85,00 a 84,60.

Dal punto di vista macro, ci sono poche uscite economiche importanti programmate per il resto della settimana. Verranno resi noti i dati sulla bilancia commerciale e quelli sull'occupazione (venerdì). Occhio soprattutto all'evoluzione della guerra commerciale USA-Cina e all'incontro tra i Paesi esportatori di petrolio.