BCE, il 2019 sarà un anno ricco di sfide

L'anno della politica monetaria europea, comincerà con l'addio all'era del quantitative easing (QE) da parte della BCE. Il 'bazooka' anti-crisi che venne introdotto da Mario Draghi, verrà salutato il primo gennaio. Pochi mesi dopo toccherà pure a suo "padre", visto che a fine anno anche Draghi lascerà la sua poltrona.

Le prossime sfide della BCE

bceSituazioni che avranno senza dubbio forti ripercussioni sui mercati. Il QE venne introdotto per contrastare la deflazione e per far ripartire il credito all'economia reale. La Eurotower ha fatto finire nella 'pancia' della Bce 360 miliardi di euro, a fronte di un totale di "acquisti netti" di debito dell'area euro arrivato a 2.600 miliardi (ovvero un valore non molto distante dal Pil di Italia e Spagna messi insieme). Adesso che non ci saranno più, le conseguenze si avvertiranno soprattutto per le banche.

E poi c'è la questione tassi di interesse. La BCE dovrebbe aumentarli dopo l'estate 2019, ma questo dipenderà dai dati sull’inflazione nella prima metà del prossimo anno. Intanto l'euro/dollaro è stato fissato a 1,1454, ed è in pressing sui massimi da due mesi (si consiglia di vederlo con un grafico kagi trading system).

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La successione di Draghi

Ma il 2019 sarà anche l'anno dell'addio di Draghi alla BCE. La sua successione è una faccenda tuttora apertissima. Il prossimo capo sarà un supertecnico, un ottimo tecnico e politico oppure un buon politico? Di sicuro chiunque egli sarà, dovrà tenere d'occhio tutti i focolai di rischi aperti, oltre al rallentamento della crescita economica. Donald Trump mira a spaccare la Ue, sogna un G3 con Russia e Cina mentre persegue protezionismo, crescita in casa drogata e debito sempre più gonfiato.