La sterlina è partita in rally, grazie alle ultime voci riguardo alla Brexit. Più in particolare, si rumoreggia riguardo a una possibile proroga del termine ultimo per l'uscita dalla UE (in calendario il 29 marzo).
Le novità su Brexit
Di fronte alla realtà che una Brexit "senza
accordo" potrebbe rovesciare il suo governo, il primo ministro Theresa May si è convinta a chiedere tempo per limare un accordo con la UE, e presentarsi in parlamento con maggiori chance
di farselo approvare. Lo riportano diversi organi di stampa britannici. Se confermata la decisione rappresenterebbe una svolta nella strategia negoziale del primo ministro
britannico, che finora si era ostinatamente focalizzata su una doppia alternativa: accordo negoziato oppure «no deal». Evidentemente si fanno sentire (sia pure con ritardo) le pressioni
interne al partito conservatore e quelle della comunità economico-finanziaria.
Suggerimento: per fare operazioni sulle valute, occorre avere dei piani di azione. Qui si parla della strategia MACD Bollinger trading.
La speranza di un "deal"
L'eventualità di una "no deal Brexit" nell’opinione di molti alti rappresentati dell’industria e della finanza britannica, potrebbe avere conseguenze disastrose per l’economia del Regno Unito. Ma non sarebbero meno pesanti quelle per la stessa UE. Ecco perché gli investitori hanno reagito positivamente alle ultime notizie, dal momento che vi intravedono indizi sulla concreta volontà di raggiungere un accordo.
Nel corso della mattinata la sterlina è tornata su valori che non vedeva da quattro settimane. La coppia Euro/valuta britannica sale a 0.860, sui minimi di dieci mesi e con un guadagno notevole di pips (qui viene spiegato il concetto e il significato pip trading forex). Da inizio anno il pound si è apprezzato del 4% sull’euro. Il cambio sterlina/dollaro mostra invece una crescita dello 0,45% a 1,320 sui massimi a un mese.
E' chiaro che un ritardo nell'uscita dalla Ue, di per sé non risolve il problema di un accordo che al momento manca. Inoltre il prolungamento dell'indecisione potrebbe nel medio termine pesare sulla sterlina.