Lavoro nelle PA, i dirigenti donna sono più degli uomini

 

Il lavoro dirigenziale nelle nostre Pubbliche amministrazioni si tinge sempre più di rosa, tanto che si è concretizzato il sorpasso delle donne sui colleghi maschi.

Donne dirigenti e lavoro nelle PA

lavoro donna dirigenteA rivelarlo è una ricerca che è stata presentata in occasione del Forum PA. Nel corso dell'ultimo decennio, le dirigenti donne sono passate dal 42% del totale fino al 50,6% del totale. Hanno così scavalcato gli uomini, che da sempre avevano dominato la scena. L'ambito di lavoro dove è maggiormente marcata la presenza femminile nella dirigenza è la sanità. In questo settore infatti il numero di dirigenti non medici donne è addirittura il doppio di quello degli uomini. Tuttavia, questa tendenza nasconde una spetto molto meno positivo delle apparenze. Infatti la crescita della componente donna è frutto soprattutto dei tagli che nell'ultimo decennio hanno caratterizzato al componente maschile. Più di 10 mila colleghi maschi infatti hanno lasciato il lavoro durante questo lasso di tempo.

Età e istruzione dei dirigenti

L'indagine sulle nostre PA fanno emergere anche altri dati interessanti. Anzitutto riguardo l'età. Un dirigente pubblico su 4 ha infatti superato i 60 anni. Il punto è che a certi ruoli apicali si arriva soltanto dopo moltissimo tempo, speso tra una lunga gavetta che in media dura 20 anni. I dirigenti delle PA hanno un elevato livello di istruzione, visto che il 97% è laureato e il 16% ha un titolo superiore alla laurea. Tuttavia, le competenze sul lavoro non vengono aggiornate granché, visto che in media ogni dirigente ha usufruito di meno di due giornate di formazione all'anno. Cosa grave, visto che la formazione nelle PA è molto importante.

Retribuzone del lavoro

 

E la retribuzione del proprio lavoro? C'è anche quello come tema dell'indagine. Dai dati della Ragioneria di Stato emerge che i dirigenti della Pubblica amministrazione guadagnano in media 81 mila euro annuali. I picchi di stipendio sono 230 mila euro, raggiunte tra i dirigenti di prima fascia degli enti pubblici non economici. I livelli più bassi invece superano di poco i 60 mila euro e si registrano fra i dirigenti degli istituti di formazione artistico museale, della scuola e i dirigenti non medici del servizio sanitario nazionale. Emerge soprattutto il caso dei presidi, il cui stipendio si ferma a 62.340 euro l'anno, con un aumento di appena 3 mila euro in dieci anni.