Pensioni alte più leggere da giugno, scattano tagli e conguagli

Dal mese di giugno le pensioni più alte verranno un po' alleggerite. Scatterà infatti il doppio taglio sugli assegni più elevati, e ci sarà l'applicazione del conguaglio in osservanza dell'ultima legge di bilancio. Ma andiamo per ordine...

Tagli alle pensioni d'oro

pensioni inpsRiguardo al taglio delle pensioni d'oro, l'Inps ha confermato che scatterà tra poche settimane. Anche questa è una misura prevista dalla legge di bilancio, che riguarda i trattamenti pensionistici superiori a 100 mila euro annui. La decurtazione delle cifre oscillerà tra il 15 e il 40%. Non tutti però saranno colpiti dal provvedimento. L'esenzione riguarda le pensioni di invalidità, reversibilità, a favore delle vittime del dovere e del terrorismo. Ad essere esentati saranno pure tutti gli assegni frutto di cumulo, ottenuti cioè come sommatoria di contributi versati in gestioni diverse.

 

Circa le modalità di applicazione, l'Inps ha spiegato (in una circolare del 7 maggio scorso) che la riduzione partirà dal 15% per la quota di importo da 100.000 a 130.000 euro; del 25% per la quota da 130.000 a 200.000 euro; del 30% da 200.000 a 350.000 euro; del 35% da 350.000 a 500.000 euro; fino al 40% per la quota di importo oltre i 500.000 euro.

Conguagli sulle pensioni d'oro e non solo

Il via a questi tagli sarà accompagnato dal conguaglio per il periodo gennaio-maggio, che sarà fatto in tre rate: la prima a giugno, appunto, la seconda a luglio e la terza ad agosto. In manovra dall'intervento sulle pensioni superiori ai 100 mila euro è stato previsto un risparmio di 76 milioni di euro nel 2019, 80 milioni nel 2020 e 83 milioni nel 2021. Questi soldi recuperati saranno dirottati sul Reddito di cittadinanza.

 

Ma c'è anche un altro conguaglio da tenere a mente. A giugno infatti i trattamenti sopra le tre volte il minimo (1.522 euro al mese) devono conguagliare la minore rivalutazione applicata da aprile, ma in vigore già nel primo trimestre. In altre parole, l'Inps recupererà le somme corrisposte in eccesso nei primi tre mesi dell’anno, che sono state corrisposte a causa della ritardata applicazione delle nuove norme di adeguamento all’inflazione. Sarà quindi un conguaglio unico, applicato solo sul prossimo cedolino.