Dollaro debole, nei prossimi giorni si sentirà ancora l'effetto Powell

L'evento di maggiore impatto sui mercati finanziari, la scorsa settimana è stata la testimonianza semestrale al Congresso del capo della Fed Powell. Prima di questo intervento il dollaro stava marciando benone, sostenuto dal dato sull'occupazione del venerdì precedente. Subito dopo c'è stato un calo netto.

Le parole di Powell e il dollaro

dollaroQuello di Powell è stato un discorso (volutamente) più preoccupato del solito. Nel corso del suo intervento ha enfatizzato i problemi che affliggono l'economia americana. Il discorso spesso era un "sì, ma...": l'economia sta andando bene, ma l'inflazione è al di sotto dell'obiettivo; il PIL sta crescendo, ma le componenti della crescita sono preoccupanti. Powell ha persino menzionato il limite del debito e la Brexit. E nella sessione di domande e risposte, si è sbilanciato ancora sul taglio dei tassi. Questo ha inevitabilmente penalizzato il dollaro, e innescato un effetto a catena per via della tabella correlazione tra valute Forex.

Taglio dei tassi di interesse

Prima che il testo di Powell fosse pubblicato mercoledì, i mercati finanziari davano al 95% il taglio nella riunione di luglio di 25 bps e nessuna possibilità di un taglio da 50 bps. Ora il mercato vede una probabilità dell'83% di un taglio di 25 bps e una probabilità del 17% di un taglio di 50 bps. Questa crescente probabilità che i tagli dei tassi quest'anno siano più profondi del previsto dovrebbe tenere ancora zavorrato il dollaro per diversi giorni. Va peraltro aggiunto che l'ipotesi di un dollaro più debole non sembra affatto dispiacere a Trump, che in questo modo spera di trovare altro slancio all'economia, in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno.

 

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Dati macro in arrivo

Nei prossimi giorni l'unico dato macro USA interessante è sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, che verrà reso noto martedì. Si tratta di un dato importante, data la natura dell'economia statunitense, ma è improbabile (per non dire impossibile) che possa incidere sulla decisione della Fed di tagliare 25 o 50 punti base. Insomma, da questi report non dobbiamo aspettarci scossoni sul mercato del dollaro.