Attività manifatturiera dell'Eurozona ancora in contrazione

L'attività manifatturiera europea continua a procedere a rilento, e per il sesto mese consecutivo si trova in zona di contrazione. Ad evidenziato è l'indice finale Markit Pmi, che si è a luglio è ancora rimasto sotto della soglia di 50 punti, quella che divide la fase di crescita da quella contrazione.

La frenata dell'attività manifatturiera

attività manifatturieraIl dato che monitora l’attività manifatturiera, nel mese di luglio si è fermato a 46,5 punti, sorprendendo in negativo le attese di un livello invariato del PMI. Peraltro questo livello è il peggiore mai registrato a partire dal dicembre 2012. Si registra anche la maggiore riduzione dei livelli occupazionali in più di sei anni. L'economia europea sta risentendo in modo forte le ripercussioni della guerra commerciale Cina-USA sull'export, ma anche delle incertezze innescate dalla questione Brexit.

 

L'indice Pmi (Purchasing Managers Index) viene costruito grazie a una indagine condotta sui direttori d’acquisto delle principali aziende di ogni paese (e poi sintetizzatto per tutta la UE), il cui scopo è testare le opinioni sull’andamento dei vari comparti del manifatturiero. Ebbene, i dati di luglio evidenziano che c'è una forte debolezza che caratterizza ancora l'attività manifatturiera di buona parte dei paesi dell'unione europea.

I dati dei singoli Paesi

La fase di contrazione riguarda anche e soprattutto la Germania, visto che il manifatturiero tedesco si è attestato a 43,2 punti, in calo rispetto ai 45 punti di giugno. Si tratta della peggior caduta in sette anni. Scende sotto la soglia dei 50 punti anche la Francia, che dopo il 51,9 di giugno, a luglio scivola a 49,7. Anche la Spagna resta in una fase di contrazione, così come l'Italia, il cui indice se non altro è superiore alla media europea: 48,5 punti, in leggero rialzo rispetto ai 48,4 punti di giugno e oltre le attese degli analisti che si aspettavano un peggioramento a 48 punti.