Tariffe commerciali, stop USA fino a dicembre e i mercati festeggiano

Sono sempre le tariffe commerciali a tenere in allerta i mercati. Ancora una volta infatti, le novità in arrivo dal fronte della guerra commerciale hanno dato una scossa. E stavolta hanno spinto la propensione al rischio, rilanciando il dollaro e deprimendo lo yen giapponese, considerato valuta rifugio per eccellenza.

Novità sul fronte delle tariffe commerciali

tariffe commercialiE' accaduto che l’ufficio del rappresentante per il commercio statunitense (USTR), ha comunicato che le tariffe commerciali del 10% su alcuni prodotti cinesi sono state rinviate fino al 15 dicembre. Tra i prodotti made in China che quindi non saranno colpiti dai dazi ci sono computer, console per videogiochi, alcuni giocattoli, monitor di computer e alcuni articoli di calzature e abbigliamento. Trump ha definito questa mossa come un "regalo di Natale" ai cittadini, per favorire gli acquisti durante il periodo festivo.

I mercati brindano

La mossa dell'amministrazione USA ha ridotto le tensioni sui mercati, innescate dallo stesso Trump che due settimane fa aveva annunciato una nuova ondata di tariffe commerciali. Proprio questo clima tesa aveva favorito lo Yen, che era stato lanciato anche dalla crisi argentina e dalle tensioni in corso a Hong Kong. Nel pomeriggio di martedì lo scenario è dunque cambiato. Sulle migliori piattaforme trading Forex online abbiamo visto il dollaro prendere quota, anche perché nel frattempo sono stati resi noti i soddisfacenti report sull'inflazione. Quella annua è salita oltre le attese, quella "core" ha segnato un dato annuale del 2,2%, raggiungendo i massimi dell’anno.

 

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Euro, dollaro e Yen

Il cambio euro-dollaro è sceso sotto quota 1,120, anche perché l'euro ha subito un contraccolpo dal deludente dato sull'indice tedesco Zew, che ad agosto ha toccato il livello più basso da dicembre 2011. Il cambio dollaro-Yen è schizzato verso l'alto, dopo essere arrivato nella prima parte dela seduta verso i minimi di 7 mesi. Ha avuto un rimbalzo anche lo yuan cinese, ovviamente grazie alla spinta della decisione dei Trump.