Negoziati USA-Cina, l'entusiasmo si raffredda e i mercati arretrano

Le positive evoluzioni nei negoziati tra USA e Cina sulla questione commerciale, hanno fornito supporto alle commodity currency, ovvero quelle valute fortemente connesse alle materie prime. Tuttavia gli entusiasmi si sono intiepiditi, e i dati commerciali cinesi hanno "guastato" il quadro in questo inizio di settimana.

Entusiasmo andata e ritorno sui negoziati

negoziati usa cinaNei giorni scorsi i negoziati tra Stati Uniti e Cina hanno portato al rinvio dell'aumento dei dazi sulle merci cinesi. Malgrado non ci sia alcun accordo formalmente chiuso (e gli ultimi mesi ci hanno abituati a improvvisi colpi di scena e ribaltoni), il clima senza dubbio è diventato più positivo e disteso, come dimostrano anche i commenti di Donald Trump. Come detto, chi ha beneficiato di questa ventata di ottimismo sono state le valute legate alle materie prime come il dollaro neozelandese e quello australiano, che sono cresciute di 0,40% (si veda qui la tabella correlazioni forex e valute correlate). Il contraccolpo forte invece s'è sentito sul dollaro, scivolato in modo pesante nella giornata di venerdì.

 

Tuttavia, al di là dei commenti positivi sulla evoluzione dei negoziati, mancano dettagli riguardo questioni di forte peso, come ad esempio i trasferimenti di tecnologia. In sostanza si è compreso che gli annunci non equivalgono a un accordo commerciale di ampia portata, e solo quest'ultimo giustificherebbe davvero l'ottimismo dei mercati. Il permanere di diverse zone d'ombra nei rapporti commerciali tra USA e Cina, ha raffreddato un po' di entusiasmo da parte degli investitori, che sono tornati verso le attività più sicure nelle loro trading giornaliero Forex.

I riflessi sui mercati

In una giornata fiacca vista la chiusura del mercato di Tokyo e il Columbus Day negli Stati Uniti, il dollaro neozelandese che era giunto a 0.635 nei confronti del dollaro venerdì scorso, ha bruciato tutti i guadagni tornando sotto quota 0.630. Discorso analogo per il dollaro australiano, che venerdì era salito a 6.808 contro il biglietto verde, mentre questa mattina è scivolato a 0.6765.

 

Va detto che questa mattina sono stati resi noti dei deboli dati macro riguardanti il commercio della Cina, ed anch'essi hanno inciso sul raffreddamento del sentiment generale. Nel mese di settembre le esportazioni in dollari sono cadute del 3,2% rispetto allo stesso mese del 2018, mentre le importazioni sono scese dell’8,5%, oltre le attese degli economisti (che prevedevano un -3% per le esportazioni e il -5,2% per le importazioni).