Esportazioni, un 2019 boom per vino e cibo italiano. Ma il 2020 preoccupa...

Se l'anno in corso fa sorgere moltissime preoccupazioni, l'alimentare italiano si può consolare con alcuni numeri relativi al 2019. Secondo la Coldiretti infatti, lo scorso anno c'è stato un vero e proprio boom di esportazioni per cibi e vini italiani.

I numeri delle esportazioni italiane

esportazioni italianeDal nostro paese sono infatti partiti per l'estero prodotti per circa 44,6 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto all’anno precedente. Cibo e vino "made in Italy" si confermano quindi prodotti di assoluta eccellenza e di grande appeal fuori dai nostri confini. E cosa non meno importante, svolgono anche una funzione da traino per l'esportazione di molti altri prodotti Made in Italy.  La parte del leone la recita il vino, che si conferma il nostro prodotto più esportato. In termini economici, il fatturato realizzato all’estero stimato in 6,4 miliardi nel 2019, che è più di quanto viene fatturato dal settore vinicolo nel mercato interno.

 

Riguardo alle destinazioni, circa due terzi (63%) delle esportazioni agroalimentari italiane sono dirette verso i paesi della UE. Peraltro il dato è in aumento del 3,6% rispetto all'anno precedente. Il primo destinatario delle nostre esportazioni è la Germania, con un aumento del 2,9% di volumi di export, ed una cifra complessiva di 7,2 miliardi di euro. Anche gli Stati Uniti apprezzano il made in Italy, in aumento dell’11% (4,7 miliardi di esportazioni).

Problemi in vista: dazi e coronavirus

Questi numeri se da un lato fanno piacere, dall'altro aumentano le preoccupazioni legate ai prossimi mesi. Infatti le esportazioni italiane dovranno fare i conti con le tariffe aggiuntive del 25% su circa mezzo miliardo di euro di esportazioni di prodotti agroalimentari nazionali. A questo problema si aggiunge poi anche l'altro problema degli effetti recessivi dell’emergenza sanitaria coronavirus, con i vincoli ai trasporti per cercare di contenere il contagio, ed anche i limiti agli spostamenti dei cittadini che cambiano le abitudini di consumo soprattutto fuori casa.