Il digitale è penetrato con ancora più prepotenza nelle nostre vite, dopo lo scoppio della pandemia. E a maggior ragione questo è accaduto per le aziende.
Si spiega con questo dato di fatto anche il maggior numero di investimenti della cybersecurity da parte delle imprese. Si intende cioè l'insieme di persone, processi e tecnologie
che si fondono per proteggere le aziende, le persone o le reti dagli attacchi digitali.
Il digitale, la sicurezza e gli investimenti
La trasformazione digitale
delle economie ha portato con sé anche tutti gli inconvenienti di un mondo sempre più digitale.
Le imprese, che hanno dovuto spostare sulle piattaforme virtuali la gestione dei loro dati, hanno anche dovuto adottare sistemi per proteggerli. Investimenti importanti per
mettere al sicuro il bene più prezioso, di fronte a rischi sempre più alti e tecniche di attacco sempre più sofisticate.
I recenti attacchi
Del resto, sono ancora recentissime le notizie dell'attacco da parte dei pirati
informatici alla Colonial Pipeline, la società che gestisce il più grande sistema di oleodotti negli USA. Quel cyberattacco ha creato un danno da circa 5 milioni di dollari USD, la cifra
necessaria per ripristinare i sistemi.
Lo scorso anno una simile sorte toccò a SolarWinds, società texana che fornisce servizi di gestione delle reti aziendali.
Ma se quell'attacco è stato il più sanguinoso (economicamente parlando), tantissime imprese più piccole hanno subito danni meno ingenti, ma pur sempre fastidiosi a causa di
attacchi informatici.
Crescita degli investimenti
In un mondo sempre più digitale, la sicurezza è diventata una priorità. Ecco perché gli investimenti in questa direzione continuano a crescere.
Secondo una recente analisi, la crescita dovrebbe essere di circa il 6,6-10% su base annuale, a seconda degli scenari futuri (economici e pandemici).
Di sicuro scenderanno in campo anche i governi - almeno negli USA - stanziando risorse che potrebbero essere sempre più corpose, per la necessità di proteggere le proprie
infrastrutture.