Reddito disponibile, con la pandemia un crollo paragonabile al dopoguerra

Brutta battuta di arresto per il reddito degli italiani. A causa del Covid, i progressi che erano stati fatti nei due anni precedenti alla pandemia, sono praticamente evaporati. Circa 32 miliardi di euro in meno, infatti, segna il conteggio del reddito disponibile delle famiglia del Belpaese.

Calo del reddito e inflazione

reddito e denaroSi tratta di un calo in termini percentuali del 2,8%, anche se avrebbe potuto essere ancora più pesante, se non ci fossero state le misure di sostegno del Governo. Queste ultime infatti hanno attutito due terzi della caduta.
Ad attutire il contraccolpo sul portafoglio degli italiani c'è stata l'inflazione. Quella al consumo è stata lievemente negativa, e così alla fine l'impatto finale sul reddito disponibile, espresso in termini reali, è diminuito del 2,6%.

 

L'importanza del reddito disponibile è intuitiva, dal momento che incide direttamente sui consumi. Meno risorse, meno spese.
I consumi finali infatti hanno subito una caduta forte, peraltro molto più sostenuta rispetto al calo del reddito. Si parla del 10,9%. Un tracollo del genere non si vedeva addirittura dal secondo dopoguerra, ed ha portato il valore quasi a quelli di 11 anni prima, e addirittura indietro di 23 anni in termini di volume.

Crescono i risparmi, ma non è un bene

L'effetto combinato dei due dati, ossia il calo del 2,8% del reddito disponibile e del 10,95% dei consumi, rende evidente che c'è una quota molto sostanziosa di risorse che è andata a confluire nel risparmio. Esso infatti è cresciuto fino dall’8,1% del 2019 al 15,8%.
Sebbene il ragionamento da "formichina" sia assolutamente apprezzabile per la prudenza che lo sottende, il rovescio della medaglia è che un eccesso di risparmio finisce per congelare molte risorse che invece farebbero bene al nostro sistema imprenditoriale.
Insomma, se una bella fetta di risparmi venisse immessa nel mercato come forma di finanziamento alle imprese, la crescita economica ne gioverebbe.